Comunicazione del Sindaco - Festa del Primo Maggio

Pubblicato il 1 maggio 2020 • Emergenza45030 Pontecchio Polesine RO, Italia

Buongiorno,

in questa Festa dei Lavoratori, non mi voglio sottrarre dal poter farvi sentire la mia vicinanza.

Oggi è il Primo Maggio, una ricorrenza che ogni anno ci porta a riflessioni sull'importanza del lavoro. Quest'anno credo che queste riflessioni debbano diventare ancora più profonde.

In questo giorno, vorrei, innanzitutto poter ringraziare tutti i lavoratori della sanità, donne e uomini che da due mesi sono impegnati a fronteggiare negli ospedali, nelle case di riposo e sul territorio l’epidemia di Coronavirus. A loro un grande grazie, perché si stanno spendendo oltre ogni limite, assieme ai lavoratori che in queste lunghe settimane stanno assicurando i servizi essenziali per il nostro Paese.

Grazie a chi lavora in quegli esercizi che sono rimasti aperti (supermercati, negozi di alimentari e prodotti domestici, farmacie, tabaccherie ecc).

A chi tutti i giorni pulisce le nostre città e raccoglie i nostri rifiuti, agli uffici che sono rimasti aperti per garantire che il nostro sistema potesse andare avanti.

Un immenso ringraziamento va poi a chi garantisce quotidianamente la nostra sicurezza, alle forze dell'ordine e a tutti i volontari che ogni giorno si adoperano per aiutare in particolare tutti coloro che sono fragili, magari soli e bisognosi.

La Festa dei Lavoratori è sempre stata un momento di rivendicazione, di giustizia, diritti, sicurezza, salute per le donne e gli uomini che lavorano. Oggi però è totalmente diversa, per l’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, purtroppo decine di migliaia di altri lavoratori vivono giorni terribili: molti non sanno quando ritorneranno al lavoro, tanti sono in cassa integrazione, e magari stanno ancora attendendo l’accredito del relativo assegno, troppi hanno perso il proprio lavoro e purtroppo il rischio che altri licenziamenti si aggiungano nelle prossime settimane è concreto. Senza dimenticare i lavoratori precari che rischiano di pagare il prezzo più alto. Come non dobbiamo dimenticare anche tutti i commercianti, gli artigiani, i lavoratori dello spettacolo e della cultura, le tante attività di servizio, dalla ristorazione ai bar fino ai parrucchieri , e le micro imprese, le cui attività sono ancora ferme.

Tutti con l’incognita del futuro ma con la voglia di ricominciare, di rimboccarsi le maniche e di dare nuovamente forza economica alla nostra Italia.

La speranza è che questa emergenza possa essere stata anche un momento per riflettere sul nostro modello sociale ed economico. Forse non sarà possibile vivere come prima e guardando avanti questa occasione può essere stata di aiuto per migliorare la sicurezza dei luoghi di lavoro e non solo in riferimento al virus, per ripensare i modi del lavoro, conciliare meglio i tempi di lavoro con quelli familiari, evitando di penalizzare ulteriormente le donne lavoratrici, che in questa emergenza rischiano di pagare un prezzo altissimo. Magari, questa situazione, ci ha fatto riflettere su come ridisegnare una società più giusta, più solidale, meno frenetica.

Cittadini,

da lunedì 04 maggio, si passa alla fase due di questa emergenza sanitaria, le attività ripartiranno gradualmente ma dovremo abituarci per mesi a convivere col virus.

Il Covid-19 non è un nemico che abbiamo sconfitto, anzi, è ancora forte intorno a noi, e se abbiamo ancora il sorriso e la voglia di ricominciare è perché in questo tempo abbiamo solo imparato a difenderci.

Ci aspettano ancora giorni difficili e l’invito che vi rivolgo è quello di aumentate le vostre precauzioni e la vostra sensibilità all’impegno di evitare contatti che si potrebbero trasformare in contagi. Dobbiamo fare uno sforzo di solidarietà e coesione sociale, pensando davvero come ognuno di noi, pur vivendo nelle proprie difficoltà, può essere utile alla comunità.

Abbassare la guardia, non ascoltare le indicazioni che ci vengono fornite dai nostri governanti e soprattutto dagli esperti sanitari significa mandare all’aria tutto il sacrificio che ognuno di noi ha fatto in questi due mesi.

Nella nostra Provincia di Rovigo, ad oggi, ci sono stati circa 400 casi positivi su un numero di circa 12.000 tamponi fatti. Ma su una popolazione di 230.000 persone, quanti positivi asintomatici ci possono essere in circolazione con la possibilità di poter trasmettere il virus.

Anche nel nostro comune di Pontecchio ci sono stati casi diversi di positività, come comunicato, pochi giorni fa, anche di positività di ritorno dopo che la persona era stata dichiarata guarita. Oggi, purtroppo, sono a comunicare che anche un bambino è stato trovato positivo al tampone. La sua situazione sanitaria è asintomatica e nello stato di isolamento domiciliare. A nome mio, e di tutta la comunità, come alle altre due persone attualmente positive, il sentito augurio di pronta guarigione.

La mia speranza, quindi è che, certamente, questo periodo difficile passi velocemente, senza lasciare troppe cicatrici, ma che parallelamente, il tempo sospeso che stiamo vivendo ci aiuti a uscire migliori da questa esperienza.

Insieme ce la faremo

Buon Primo Maggio a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori.

Il Sindaco

Simone Ghirotto